La Nasa punta sulle invenzioni fantascientifiche che rivoluzioneranno l’esplorazione spaziale

Sono 25 le invenzioni visionarie e fantascientifiche selezionate nel 2018 nell’ambito del programma NIAC, Nasa Innovative Advanced Concepts. Da robot mutaforma a sistemi di individuazione dell’impatto di meteoriti, da sciami di telescopi spaziali alle tecnologie per mappare piccoli detriti spaziali, queste sono solo alcune delle proposte scelte dalla Nasa per la loro impronta innovativa e rivoluzionaria. Sebbene ancora in una fase embrionale, le 25 invenzioni da fantascienza un giorno potrebbero potenziare l’esperienza umana e robotica nell’esplorazione spaziale.

Il programma NIAC offre l’opportunità di esplorare nuove idee che potrebbero trasformare le missioni future

“Il programma NIAC offre alla Nasa l’opportunità di esplorare idee visionarie che potrebbero trasformare le future missioni dando vita a soluzioni migliorative o a sistemi completamente nuovi e coinvolgendo gli innovatori e gli imprenditori americani come partner nel percorso” spiega Jim Reuter, amministratore delegato dello Space Technology Mission Directorate della Nasa. Ma servirà tutto il prossimo decennio per assistere allo sviluppo dei progetti più promettenti, e verificare i loro passi avanti sul terreno della conoscenza. In una prima fase infatti, riporta Global Science, il quotidiano online dell’Agenzia spaziale italiana, le idee, vengono supportate con un contributo di circa 125.000 dollari per almeno nove mesi. Da questo periodo di gestazione scaturiscono studi di fattibilità che, se promettenti, danno vita a una seconda fase.

Dal robot mutaforma che si tuffa nei mari di titano al Biobot che libera gli astronauti del peso sulle spalle

All’interno delle proposte strappate alla fantascienza, irrompe il robot “mutaforma”, che cambia forma per adattarsi alle mutevoli condizioni della superficie di Titano, la più grande luna di Saturno, per traguardare la sua atmosfera e tuffarsi nei suoi mari. Si guadagna una opportunità in prima fase anche il Biobot, un sistema che libera gli astronauti del peso sulle spalle, lo zaino del sistema PLSS per il supporto delle funzioni vitali, rendendoli più agili, riporta Askanews.

Tra i 9 progetti già in seconda fase anche la “cavalletta” che salta su Tritone

Tra i progetti selezionati da sviluppare figurano poi Ballet, una piattaforma gonfiabile per la locomozione su terreni impervi, e Leaves, un sensore atmosferico ultraleggero disegnato per resistere alla difficile atmosfera di Venere.

Tra i 9 progetti già in seconda fase, che saranno finanziati per 500 mila dollari circa per un periodo di due anni, spiccano una sorta di veicolo “cavalletta” inventato per esplorare Tritone, il gelido satellite di Nettuno, e un telescopio spaziale gigante.