Lavoro: a febbraio previste 386mila assunzioni

A delineare lo scenario del mercato del lavoro nel 2023 è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. Secondo il Bollettino sono 386mila le assunzioni previste dalle imprese per il mese di febbraio e 1,2 milioni quelle per il trimestre febbraio-aprile, +68mila rispetto a febbraio 2022 (+21,5%) e +175mila con riferimento all’intero trimestre (+17,1%).

A livello territoriale, 120mila entrate sono previste dalle imprese del Nord-Ovest, al Sud e isole 97mila, al Nord-Est 92mila, e al Centro (76mila). La dinamica positiva della domanda di lavoro delle imprese in questi primi mesi dell’anno si conferma anche confrontando i livelli pre-Covid (febbraio 2019), rispetto ai quali si evidenzia una crescita del 15,6%, pari a +52mila assunzioni.

Maggiori opportunità dal manifatturiero Made in Italy

A febbraio il settore dell’industria programma 132mila assunzioni. A creare maggiori opportunità di lavoro, accanto alle costruzioni (48mila lavoratori ricercati), sono alcune filiere distintive del Made in Italy del manifatturiero, con in testa la meccatronica (22mila), seguita da metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (18mila), alimentare (10mila) e industrie tessili, abbigliamento e calzature, sebbene queste ultime si attestino ancora sotto il livello pre-Covid (-15,2%). I servizi programmano 254mila ingressi, e la filiera del turismo si conferma il traino della domanda di lavoro (56mila). Consistente anche l’apporto del commercio (52mila) e dei servizi alle persone (42mila).

Difficili da reperire 178mila profili professionali

Cresce però ancora il mismatch tra domanda e offerta, che riguarda il 46,2% dei profili ricercati, un valore superiore di circa il 6% rispetto a un anno fa. Sono difficili da reperire 178mila profili professionali: la mancanza di candidati si conferma la principale motivazione del mismatch, +5,4% rispetto al 2022, mentre restano pressoché invariate le altre motivazioni. A risentire maggiormente del mismatch sono le imprese della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (58,5% dei profili ricercati è di difficile reperimento), le industrie del legno/mobile (56,1%), le imprese delle costruzioni (54,9%), le industrie tessili/abbigliamento/calzature (52,1%) e le imprese della meccatronica (51,5%).

Contratti a tempo determinato i più proposti

Per quanto riguarda le figure professionali più difficili da reperire il Borsino Excelsior delle professioni indica specialisti nelle scienze della vita (80,7%), operai specializzati nelle rifiniture delle costruzioni (70,8%), fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (68,5%), tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (66,7%) e operatori della cura estetica (66,2%). I contratti a tempo determinato sono proposti a 194mila unità (50,3% del totale), seguiti dai contratti a tempo indeterminato (79mila, 20,4%), in somministrazione (44mila, 11,4%), altri contratti non alle dipendenze (31mila, 8,2%), apprendistato (21mila, 5,5%), altre forme contrattuali alle dipendenze (10mila, 2,6%) e contratti di collaborazione (6mila, 1,7%).