Consumi in casa, italiani sempre più attenti

Bucato sì, ma con un occhio di riguardo allo spreco dell’acqua. E lo stesso si può dire per lavastoviglie e in generale per l’utilizzo di tutti gli elettordomestici. Gli italiani sono sempre più attenti alla sostenibilità (nonché ai costi) e quindi si impegnano a ridurre i consumi. Lo rivela una recente ricerca di Electrolux Group che svela che il 94% delle famiglie si impegna a consumare meno.

Come sono cambiate le abitudini di lavaggio 

Negli ultimi 3 anni, il 70% dei nostri connazionali ha rivoluzionato le abitudini relative al bucato. Il dato emerge da The Truth About Laundry, un corposo studio sulle abitudini di lavaggio condotto da Electrolux Group. I risultati evidenziano una evoluzione significativa e positiva e mostrano un Paese virtuoso che, rivoluzionando i propri comportamenti domestici, è riuscito a risparmiare oltre 320mila tonnellate di CO2. Quasi 12 milioni di famiglie, in Italia, preferiscono adesso lavare i capi a 30°. 

Obiettivo, ridurre il dispendio energetico

L’ultima edizione dello studio ha acceso i riflettori sulla  di quest’anno dello studio si è concentrata, infatti, sulla salvaguardia delle risorse e, in particolare, sulla riduzione del dispendio energetico. In base ai dati raccolti, si scopre che l’88% degli intervistati afferma di pensare maggiormente ai consumi dei propri elettrodomestici e che il 94% si è impegnato per ridurli. Non solo: il 40% degli intervistati ha iniziato a lavare più spesso di notte, mentre il 39% ha ridotto la temperatura di lavaggio. Il 36% ha limitato il numero di volte in cui fa il bucato e lavato con maggiore frequenza a pieno carico, mentre il 31% ha utilizzato la modalità ecologica.

Attenti alla qualità del bucato e diffidenti verso soluzioni alternative

Dall’indagine emerge poi che gli italiani sono tradizionalisti quando si parla di bucato. A differenze dei “colleghi” di altri paesi europei, i i nostri connazionali non vogliono adottare determinate abitudini: per prolungare la vita degli abiti solo il 18% ha indossato i capi più a lungo fra un lavaggio e l’altro e quasi nessuno (5%) utilizza il vapore per rinfrescare i capi ed evitare un ciclo completo. Il motivo di questa diffidenza risiede in timori ancora radicati come quelli di non ottenere un bucato pulito (30%), senza macchie (28%), germi (27%) o odori (22%).

Miti da sfatare

Però chi ha provato altri sistemi ha cambiato idea, confermando che spesso si tratta di falsi miti. Ad esempio, sempre più italiani scelgono le basse temperature. Il 45% di chi ha provato il lavaggio a 30° si è detto  soddisfatto dei risultati ottenuti. La crisi energetica potrebbe quindi essere la spinta a lavare a temperature più basse, poichè si risparmia in termini di consumi e quindi denaro.